Perché, oltre agli 007, non scateniamo, contro il caporalato, anche i jet fighter?

La politica italiana, e i media, soprattutto televisivi, che le reggono la coda e, nel contempo, le fanno anche da megafono, non cessano di fare brutte figure.

 di Pierluigi Magnaschi Italia Oggi 7.9.2015

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La politica italiana, e i media, soprattutto televisivi, che le reggono la coda e, nel contempo, le fanno anche da megafono, non cessano di fare brutte figure. È una politica alimentata non da statisti, ma da brontoli, che si esprimono per tweet, quindi per rigurgiti da massimo 140 battute. Meglio se meno. Essendo stati educati nelle ideologie, poi fortunatamente abbandonate perché si sono rivelate degli occhiali deformanti, adesso i politici, spesso, non hanno nemmeno idee. L'importante, per loro, è lanciare, Sperando che siano rilanciati per costruire un'eco sui loro nomi. Questo esercizio microretorico viene fatto, dai politici, solo per rimanere sulla scena, non certo per risolvere i problemi.

Prendiamo, ad esempio, il caso del caporalato. Cioè del racket della manodopera rurale nelle aree meridionali svolto, appunto, dai cosiddetti caporali. Cioè da quei capibastone che, avuto l'incarico dagli agricoltori di reclutare la manodopera necessaria per fronteggiare i lavori stagionali nei campi (in particolare la raccolta del pomodoro), taglieggiano il salario dei poveracci dei campi, che non sono solo immigrati, ma anche studenti, ad esempio. I caporali infatti taglieggiano i lavoratori con la scusa di aver sostenuto delle spese per rintracciarli e per potarli, ogni giorno, nei campi, a fare il lavoro che li attende e che molto spesso viene retribuito in nero.

Questa piaga, che dura da sempre, è ormai cronica. Anche quest'anno infatti è tornata alla ribalta nello stesso modo di sempre, arricchita solo da dettagli cronachistici occasionali. Le proposte sindacali, politiche, e istituzionali che sono state avanzate per contrastare il caporalato sono, in genere, allucinanti nella loro complessa stupidità. Anche perché sono state fatte solo ad uso dei media (o, almeno, mi auguro che sia solo così). Si è infatti parlato (facendo la faccia sofferente, disgustata e truce) di utilizzare, non solo le forze destinate a controllare il rispetto delle leggi sui posti di lavoro ma, in un crescendo raveliano, sono stati schierati, ovviamente solo a parole, persino gli 007 (che con i pomodori non hanno mai avuto niente a che fare e che, in ogni caso, avrebbero altro da fare).

C'è stato anche chi, particolarmente creativo, ha proposto l'uso dei droni. E sono certo che, se non ci fosse stata la fuga dei siriani verso la Germania a dirottare altrove l'attenzione dell'opinione pubblica (che tollera uno scandalo alla volta) ci sarebbe stato anche qualcuno che avrebbe suggerito l'uso degli star fighter della base di Grosseto.

Per contrastare il caporalato invece bastano gli impiegati degli uffici del lavoro (ammesso che non siano andati tutti in ferie in luglio-agosto, quando appunto, si raccolgono i pomodori), magari accompagnati, per certi sopralluoghi delicati, anche dalle forze dell'ordine. La verifica, se la si vuol fare, non è complicata. I campi di pomodoro infatti sono in pianura. Circondare un'azienda agricola in pianura e poi fare controlli a tappeto non è difficile. Se si procede inflessibilmente, gli agricoltori capiscono immediatamente che il gioco non vale la candela. Sono questi ultimi infatti che vanno scoraggiati dall'uso dei caporali. Se gli agricoltori hanno la concreta paura di multe (che, nello specifico, sono molto salate rispetto al business che si fa) i caporali restano senza l'acqua nella quale si muovono disinvoltamente perché oggi sono, in pratica, certi dell'impunità. Non perché loro siano forti ma perché i controllori pubblici sono, in genere, pigri.

In questa lotta, l'azione concreta (di controllo e di denuncia) da parte dei sindacati sarebbe altrettanto efficace e importante. Non servono né gli 007, né i droni. Serve solo la volontà di colpire questo abuso, procedendo a tappeto su aree scelte di giorno in giorno, in modo da diffondere la certezza che il crimine non paga, oppure che il suo costo diventa troppo alto. Per concludere, contro i caporali basta essere seri.

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COMMENTO 

Opact. Il problema esiste da anni e viene alle cronache d’estate con i raccolti. Inail, Inps sindacati, politici di ogni schieramento ne hanno preso nota ma non sono mai intervenuti, Perché ?

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