Cuperlo: con Renzi la partita non è chiusa
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"Cosa ci impedisce di fare quel passo verso un vero Senato delle Regioni che eviti un mare di contenziosi futuri?
In fondo il pastiche sulle Province dovrebbe dirci qualcosa. Oppure si ha paura che al Senato tutto si azzeri? Ma non è così perché a quel punto avremmo l`unità convinta del Pd e di tanti amministratori". Gianni Cuperlo, uno dei leader della minoranza interna del Pd, rilancia in una intervista a Repubblica l'appello a Matteo Renzi perché accetti di modificare la legge elettorale. "In Parlamento - dice - potremmo allargare una maggioranza che dopo la fine del patto del Nazareno si è notevolmente ristretta. L`alternativa qual è? Votare la legge elettorale con una maggioranza risicata? Ma questo è in contrasto con ciò che abbiamo sempre sostenuto, che le riforme si fanno con tutti e comunque mai da soli". Dopo le dure parole di Pierluigi Bersani sul tema, Cuperlo osserva che "se anche l`aplomb emiliano alza così i toni è bene interrogarsi. Quanto al dialogo - aggiunge - forse la partita non è chiusa. Io non penso che il premier voglia una deriva autoritaria ma lui si convinca che le proposte in campo non vogliono boicottare il percorso o, peggio, difendere dei posti. Insisto, è il combinato tra questa riforma di Senato, Titolo V e legge elettorale ad avere delle incoerenze che mi preoccupano". Sull'Italicum, avverte, "sarò coerente con le mie convinzioni, ma non rinuncio a cercare uno sbocco condiviso. Poi so che per riuscirci servono i toni giusti, da ogni parte". E se Renzi dovesse mettere la fiducia? "Questo sì sarebbe un errore serio e voglio credere che non accadrà".
ITALIA OGGI, 3.4.2015