Senza Bussola. L’Italia degli Svogliati arranca dietro l’Europa dei Volenterosi

Categoria: Italia

Nel voto sulla sfiducia a Von der Leyen si riconferma la triste eccezione del nostro sistema politico all’interno dell’Ue,

Francesco Cundari 11 Luglio 2025 linkiesta.it lettura2’

scrive Francesco Cundari nella newsletter “La Linea”. Arriva tutte le mattine dal lunedì al venerdì più o meno alle sette

Le immagini degli invitati in fila per ore sotto al sole, le cronache impietose sul caos alla registrazione, gli svenimenti, la folla accalcata attorno al personale che urla, non senza qualche difficoltà di pronuncia, i nomi di chi dovrebbe ritirare un badge alla conferenza sulla ricostruzione dell’Ucraina, forse prematuramente ma comunque meritoriamente voluta da Giorgia Meloni, rappresentano bene la fatica, l’incertezza e l’improvvisazione con cui l’Italia degli Svogliati tenta di tenere il passo dell’Europa dei Volenterosi.

Come testimonia del resto il contemporaneo voto sulla mozione di sfiducia a Ursula von der Leyen nel Parlamento di Strasburgo, dove ancora una volta si ritrovano dalla stessa parte, quella dei populisti e dei sovranisti antieuropei, Lega e Movimento 5 stelle, ma anche parte del Pd (tra dissidenti e assenti) e, appena un passo più in là, con la clamorosa scelta di non partecipare al voto, pur avendo appena annunciato voto contrario, Fratelli d’Italia.

Ancora una volta si spacca il cosiddetto campo largo, o comunque si voglia chiamare l’alleanza Pd-M5s-Avs, che conferma così la mancanza di qualsiasi unità in politica estera, condizione indispensabile per potere credibilmente aspirare a guidare un governo. Ma qui forse l’aspetto peggiore è che gli unici segnali di una possibile convergenza vanno tutti in direzione delle posizioni impropriamente definite dalla stampa più radicali, io direi invece semplicemente più retrive e più sbagliate (cosa c’è di più radicale e realmente innovativo dell’unità dell’Europa e della costruzione di una sua reale autonomia, politica e militare?).

Ben più significativa, e più grave, è però la spaccatura nella maggioranza di governo, sebbene, pure questa, certamente non nuova. Ancora una volta, come già avvenuto sulle questioni decisive della difesa europea e del confronto con la minaccia russa, anche nel voto sulla sfiducia alla Commissione, di cui pure fa parte l’ex ministro del governo Meloni ed autorevole esponente di Fratelli d’Italia Raffaele Fitto, i tre principali partiti di governo esprimono tre posizioni diverse, con la Lega che vota a favore della mozione, Forza Italia che vota contro e Fratelli d’Italia che non vota affatto.

Proprio nel giorno in cui Von der Leyen, dopo molte insistenze da parte di Meloni, partecipava alla conferenza sulla ricostruzione ucraina voluta dal governo italiano, annunciando tra l’altro la creazione di un nuovo fondo europeo per Kyjiv. Si conferma insomma la triste eccezione italiana: un sistema politico che sulle questioni fondamentali della politica internazionale appare privo di alcuna coerenza e consistenza, con entrambi i principali schieramenti non solo divisi, ma largamente influenzati, quando non egemonizzati, dalle peggiori correnti populiste e antieuropee.

Uno spettacolo ben triste nel momento in cui proprio dall’Europa, dalla stessa conferenza sulla ricostruzione ucraina e ancor più dal parallelo vertice dei cosiddetti volenterosi, al quale per la prima volta partecipano anche gli americani, vengono segnali importanti di risveglio e mobilitazione.