1- LA REALTÀ OLTRE LA FANTASIA Ecco cosa accadrebbe davvero se scomparisse Israele

2-La deterrenza che serve a Israele di fronte alla ferocia islamista

15.10.2023 G. Meotti G. Ferrara ilfoglio.it lettura2’

1- LA REALTÀ OLTRE LA FANTASIA Ecco cosa accadrebbe davvero se scomparisse Israele

GIULIO MEOTTI 14 OTT 2023

Prima dei massacri del 7 ottobre lo avevano immaginato solo i romanzi. Ora lo scenario sembra meno irrealistico di quanto si possa pensare. Gli Stati Uniti e l’Europa diventerebbero i vassalli dei regimi islamisti. L’olocausto sarebbe su tutti noi

​​“Da 15 anni Hamas si prepara per questo giorno”. Parla Kuperwasser

Lo stato di Israele nel 2024 è ridotto alla “città-ghetto” di Tel Aviv. Persino Jaffa è tagliata fuori. Il nord è sparito, il sud è sparito, Gerusalemme è sparita. Non ci sono più ebrei in Giudea e Samaria. Ciò che rimane è una zona fortificata di piccole dimensioni. Telecamere e droni vigilano sulla popolazione ebraica rimasta. Bram Mannheim è un ebreo olandese che insegna Storia all’Università di Tel Aviv. Deve ritrovare il figlio scomparso. Bram gestisce un ufficio che aiuta i genitori dei bambini israeliani scomparsi. Fantasia uscita dalla penna dello scrittore olandese Leon de Winter e del suo romanzo “Il diritto al ritorno”, ma neanche poi tanto, vista la cronaca del 7 ottobre 2023.

2-La deterrenza che serve a Israele di fronte alla ferocia islamista

GIULIANO FERRARA 15 OTT 2023

    

Iran e Hezbollah non sono stato e movimento, sono Islam politico, e non è in nome dei palestinesi ma del Dio-Allah che sono stati massacrati gli ebrei. Il vicolo stretto che è inevitabile percorrere per non lasciare Hamas impunito

Ecco cosa accadrebbe davvero se scomparisse Israele

I civili di Gaza sono tutti sulla coscienza di Hamas

Non è in nome dei palestinesi ma del Dio-Allah signore della sottomissione e vindice che sono stati massacrati gli ebrei. E’ un particolare da non sottovalutare, come usualmente si fa, specie nelle università americane e nelle scuole ma non solo. Lo stesso vale per il fronte del nord della Galilea o del sud libanese, Iran e Hezbollah non sono stato e movimento, sono Islam politico. Qui cade il problema drammatico della deterrenza che Israele deve riuscire a imporre ai suoi confini, con il sostegno dell’occidente democratico, liberale e cristiano, in una comunanza tragica di criteri di vita e di società. L’Olp, il Fplp, i dirottamenti, la mitizzazione della Palestina libera dei tempi di Arafat, con tutto il contorno di sangue che sappiamo, erano uno scherzo in confronto. Oslo fu un percorso diplomatico fallito, per responsabilità di Arafat che si tirò indietro dopo la firma, e poi con l’assassinio fanatico di Rabin a Tel Aviv il percorso fu definitivamente seppellito, ma era umanamente e storicamente possibile, all’epoca, pensare a una deterrenza militare combinata con uno sbocco politico. Israele era diviso anche allora, politicamente e ideologicamente, non è che tutto è cominciato con Netanyahu, ma il suo nemico, il nemico con cui fare la guerra e la pace, non era un nemico radicalmente islamizzato, non gridava Dio è massimo, Allahu akbar, mentre sventrava vecchi donne bambini adulti giovani soldati.

Solo gli utenti registrati possono commentare gli articoli

Per accedere all'area riservata