Il triste primato. Italia patria delle fake news: record di contenuti rimossi per disinformazione legata alla salute o ai temi politici

Nei giorni scorsi è circolato il report del primo semestre 2023 prodotto da Meta, la bigtech statunitense proprietaria di Facebook, Instagram e Whatsapp

Alessio De Giorgi — 29.9. 2023 ilriformista.it lettura2

Italia patria delle fake news: record di contenuti rimossi per disinformazione legata alla salute o ai temi politici

Nei giorni scorsi è circolato il report del primo semestre 2023 prodotto da Meta, la bigtech statunitense proprietaria di Facebook, Instagram e Whatsapp, e pubblicato sul sito www.disinfocode.eu, un progetto della Commissione Europa volto a contrastare fake news, disinformazione e ingerenze straniere sui social media e in generale nel mondo digitale. Si tratta di una importante iniziativa di co-regolazione tra Istituzioni europee e società bigtech che risale al 2018 con un primo codice di autoregolamentazione dei principali attori del settore, che è arrivato alla firma definitiva nel giugno 2022 e che è diventato effettivamente operativo da qualche mese. Il progetto peraltro precede il Digital Service Act, approvato dall’Unione Europea nell’aprile 2022, che finalmente proprio in questi mesi sta entrando in vigore e che costringerà tutte le grandi piattaforme digitali a tutta una serie di misure sulla carta efficaci di trasparenza e di contrasto alla disinformazione.

I dati hanno fatto discutere ma non hanno sorpreso gli addetti ai lavori: l’Italia è ai primi posti della disinformazione, almeno per quanto riguarda quella individuata e contrastata da Meta su Facebook ed Instagram. Se nell’attività di monitoraggio di fact-checker indipendenti è la Francia ad avere il primato con 7,4 milioni di contenuti identificati come “fake-news” nel primo semestre dell’anno contro i 7 dell’Italia, i 6,8 milioni della Germania ed i 6,1 della Spagna, è il nostro Paese ad avere il triste record di contenuti rimossi per disinformazione legata alla salute o ai temi politici: 45000 sono i contenuti rimossi in Italia, 22000 in Germania, 16000 in Spagna e 12000 in Francia. Complessivamente, nel primo trimestre del 2023 Facebook a livello mondiale ha bloccato 426 milioni di account identificati come fake, bot o comunque come divulgatori sistematici di fake-news, dato che nel secondo trimestre è cresciuto a 676 milioni di account, a dimostrazione dello sforzo che la bigtech guidata da Mark Zuckerberg sta oggettivamente facendo a livello globale per bloccare la disinformazione e le ingerenze straniere ed anche per allineare le proprie politiche interne alle norme europee recentemente entrate in vigore con l’approvazione del Digital Services Act.

I report di Meta toccano anche il delicatissimo tema della pubblicità online, su cui – peraltro – va ricordato che è in dirittura di arrivo un regolamento specifico da parte dell’Unione Europea di cui è relatore l’europarlamentare Sandro Gozi.

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