Sky-Mediaset, se Telecom sceglie il Biscione

Sky sfida Mediaset per la pay tv. E Medusa nella distribuzione cinematografica. Ma Bolloré potrebbe aiutare Berlusconi. Nonostante i nervi tesi con Vivendi.

Pier Silvio Berlusconi, Vincent Bolloré, Rupert Murdoch e le antenne Mediaset di Cologno Monzese.

di Francesco Pacifico | 03 Settembre 2016 lettera43

All’orizzonte si profila già la madre di tutte le battaglie: quella per i diritti della serie A del triennio 2018-2021, che deciderà se in Italia ci sarà spazio per due pay tv o per una sola. Resa più complessa dal fatto che l'Antitrust ha sancito la fine dei cartelli e messo nell'angolo Infront, l'advisor della Lega tanto vicino ad Adriano Galliani.

In quest’ottica, e parallelamente alla guerra tra Mediaset e Vivendi per il controllo di Premium, continua a esserne combattuta un’altra non meno cruenta: quella tra Sky e il Biscione.

Anche se in questa fase sono all’opera soprattutto i guastatori.

MEDUSA NEL MIRINO. Negli ultimi giorni il colosso britannico ha portato lo scontro su un fronte che sta a molto a cuore alla galassia Fininvest: quello della distribuzione cinematografica.

Proprio contro il duopolio di Medusa e 01 Distribution (Rai) Sky Italia, con il 60% delle quote, ha creato un nuovo soggetto con i principali produttori indipendenti, che lavorano proprio grazie alle commesse di Cologno Monzese e viale Mazzini. Nomi come Cattleya, Indiana, Italian international film, Palomar e Wildside.

Questa media company potrebbe estendere il perimetro e rimodulare i confini della produzione di contenuti e del linguaggio dei prodotti, che sarà innovativo come nel caso di Gomorra. Ma il Biscione teme che il vero obiettivo degli uomini di Murdoch in Italia sia fare manbassa di diritti televisivi per serial tivù e film.

LA GUERRA DEL 4K. Intanto i due attori del pay italiano sono parallelamente impegnati in una corso contro il tempo per offrire agli abbonati il 4K e migliorare la trasmissione dei loro programmi.

Proprio in 4K, Mediaset Premium ha trasmesso l’ultima finale di Champions League.

Ma Sky ha già fatto sapere che dal 2017, con il nuovo decoder Sky Q, arriveranno trasmissioni che uniranno 4K e HDR.

IL GIOCO DI TELECOM. Proprio sulla tecnologia e sulle piattaforme Cologno Monzese e via Salaria non si fanno sconti.

Al riguardo Sky teme che, a favore del concorrente, sia scesa in campo la Telecom controllata da Vincent Bolloré. Lo stesso che, con non poco fragore, ha congelato in maniera unilaterale l’accordo firmato ad aprile per l’acquisto di Premium.

Nelle scorse settimane l’ex monopolista telefonica ha portato in tribunale Sky per far saltare l’accordo commerciale firmato negli anni scorsi, che consente ai suoi abbonati di ricevere il segnale dell’emittente attraverso la banda larga. Secondo Cattaneo non varrebbe più il minimo garantito (65 mila clienti all’anno) perché il 'fornitore' avrebbe stretto un’intesa simile con Fastweb.

TRATTAMENTI DI FAVORE AL BISCIONE. Le parti si vedranno davanti al giudice già il prossimo 5 dicembre, ma Sky è fiduciosa dell’esito.

Quello che avrebbe sorpreso gli uomini italiani di Murdoch è che, presentando i conti del terzo trimestre, Flavio Cattaneo abbia citato tra le best practies un accordo commerciale simile fatto con Premium, ma non quello con la tivù di Murdoch o quello siglato con Netflix.

C’è il timore che - nel tentativo di trovare un compresso su Premium con i Berlusconi  – Bolloré metta sul piatto anche accordi per sostenere il canale a pagamento del Biscione.

Non fosse altro perché il finanziere bretone, per creare la pay tv latina, deve sfidare la potenza di fuoco delle televisioni di Murdoch.  

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