Ildegarda, santa femminista
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Ildegarda Von Bingen. È stato il primo autore al mondo a descrivere l'orgasmo femminile,
il primo a disegnare la figura dell'uomo con le braccia aperte, come misura del cosmo, ripresa nel celebre disegno di Leonardo Da Vinci.
È stata una scrittrice polemica capace di bastonare i potenti dell'epoca; ma anche una visionaria, anzi una mistica. E l'inventrice di una lingua ignota. Ancora, una musicista, precisamente un'autrice di canti religiosi, e una guaritrice.
UNA LABORIOSA CANONIZZAZIONE. Ora, da pochissimi giorni, è anche una santa. Questo personaggio che gli americani definirebbero «bigger than life» è Ildegarda von Bingen, la monaca benedettina tedesca del XII secolo che Benedetto XVI ha iscritto nell'elenco dei santi il 10 maggio scorso. Il processo di canonizzazione è durato quasi 900 anni, tra varie riprese, proprio perché una figura come quella di Ildegarda non è facile da incasellare.
Un'inflessibile badessa sognatrice
Ildegarda Von Bingen, nata nel 1098, era una monaca benedettina.
Dall'800, quando i romantici la riscoprirono, Ildegarda è stata tirata per la tonaca un po' da tutti: le femministe ne hanno fatto un archetipo, la medicina new age un dio tutelare, le correnti più o meno ostili al cattolicesimo un'eroina della libertà di pensiero.
LA CHIESA ROVINATA DAGLI UOMINI. Da questo punto di vista bisogna dire che Ildegarda funziona addirittura meglio di altri personaggi (a partire dalla filosofa neoplatonica Ipazia, a cui Alejandro Amenabar, nel 2009, ha dedicato il film Agorà, diventata l'emblema della donna perseguitata dai cristiani cattivi). Von Bingen disse chiaro e tondo che la chiesa dell'epoca era stata rovinata dagli uomini, e che toccava alle donne riparare ai danni maschili.
IL DIVINO NON HA SESSO. La neo santa arrivò a negare che il piacere sessuale fosse una conseguenza del peccato originale, piuttosto sosteneva che fosse l'espressione della gioia del Paradiso terrestre. E scrisse che la divinità nella sua essenza è una relazione erotica tra maschile e femminile.
Critiche in apparenza più radicali di quelle di Margaret A. Farley, la suora Usa censurata lo scorso 4 giugno dalla chiesa per il libro Just Love. A Framework for Christian Sexual Ethics.
LE CRITICHE AL BARBAROSSA. Quanto al potere temporale dell'imperatore Bingen non fu meno tranchant: in una lettera scrisse a Federico Barbarossa che si comportava «come un bambino».
L'imperatore non ebbe l'ardire di punirla. Si trattava, infatti, di una donna dal prestigio inattaccabile.
di Bruno Giurato – lettera 43 - 11.6.2012