MARIA CALLIMACHI, GIORNALISTA DEL ‘’NEW YORK

TIMES’’: ‘’NON CONOSCO LE MODALITÀ, MA SO PER CERTO CHE IL GOVERNO ITALIANO HA PAGATO UN RISCATTO PER GRETA E VANESSA” –

2. ANCORA: ‘’SI SCRIVE AIUTO UMANITARIO, SI LEGGE RISCATTO. IL PAESE EUROPEO PAGA UNA GOVERNO LOCALE O UNA ONG, CHE POI GIRA IL DOVUTO AI SEQUESTRATORI. I GOVERNI EUROPEI HANNO PAGATO 125 MILIONI DI DOLLARI IN RISCATTI AI RAPITORI NEGLI ULTIMI SEI ANNI’’ - 3. L’EX 007: ‘’LA VERITÀ È CHE ABBIAMO SEMPRE PAGATO. S.E.M.P.R.E. TUTTO SI PAGA IN INFERNI COME L’AFGHANISTAN, L’IRAQ, LA SIRIA, POSTI DOVE LA GUERRA È UN BUSINESS, UNA INDUSTRIA DIFFUSA, E QUANDO NON LO FAI ALLORA TI RIPORTI IL MORTO A CASA. LO RICORDI BALDONI?” - 4. CATTAI, PRESIDENTE DEL FOCSIV (VOLONTARIATO): “LA VITA VIENE SEMPRE AL PRIMO POSTO. MA CERTO IL NON PAGAMENTO È IL PRESUPPOSTO PER RESTARE A OPERARE IN UN PAESE. UNA VOLTA CHE PAGHI, SALVI UNA VITA, MA RENDI PIÙ PERICOLOSA LA PERMANENZA DEGLI ALTRI OPERATORI. PER TUTTO QUESTO, NON BISOGNEREBBE ESSERE INCAUTI NELLE PARTENZE”

1. CALLIMACHI: “SONO CERTA, L’ITALIA HA PAGATO IL RISCATTO PER GRETA E VANESSA”

Alessio Schiesari per il Fatto Quotidiano

 ‘’Non conosco le modalità, ma so per certo che il governo italiano ha pagato un riscatto per Greta e Vanessa”. Rukmini Maria Callimachi, giornalista del New York Times e finalista al Premio Pulitzer 2009, è tra le massime esperte internazionali di rapimenti compiuti da gruppi jihadisti. È attraverso il suo lavoro che sappiamo che i governi europei hanno pagato 125 milioni di dollari in riscatti ai rapitori negli ultimi sei anni. E tra i casi che ha analizzato più a fondo ci sono diversi italiani.

Riscatti ai jihadisti per risolvere i sequestri, è una prassi consolidata?

   Cominciamo col dire che il governo italiano ha sempre pagato per i riscatti. Conosco da vicino i casi di Sandra Mariani, e Rossella Urru, entrambe rapita da al Qaeda in Algeria. Nel caso di Mariani gli appoggi locali erano in Burkina Faso, il denaro è stato stanziato dal governo italiano e pagato attraverso mediatori locali.

Spesso però questo riscatto è mascherato da aiuto umanitario. Il Paese europeo paga una governo locale o una ong, che poi gira il dovuto ai sequestratori. L’ha fatto anche la Germania nel 2003 in Mali. Si scrive aiuto umanitario, si legge riscatto.

Nel caso di Greta e Vanessa si ipotizzato un riscatto milionario , qualcuno ha scritto 12 milioni di euro, altri sei. Le sembra credibile?

   Non so dire come l’Italia abbia “finanziato” la liberazione, ma so per certo che ha pagato. I mediatori dei due casi citati in precedenza me l’hanno confermato.

C’è una divergenza molto forte di strategia tra i Paesi europei da un lato, e Stati Uniti e Regno Unito dall’altro.

   Il governo americano è uno dei pochi che ha un atteggiamento “nero o bianco”: in passato non ha dato nulla ai gruppi terroristici. Il prezzo da pagare è che molti ostaggi americani sono stati uccisi. Ma per gli Usa l’unica opzione per risolvere un sequestro è il raid militare.

Questo comportamento diverso può creare problemi ai rapporti bilaterali?

   Credo che gli Usa abbiano provato attraverso i canali diplomatici a far capire che non sono felici di questa strategia. D’altro canto, i governi continentali ufficialmente negano sempre i pagamenti perché in qualche modo si vergognano.

Peraltro al summit del G8 a Londra nel 2013 tutti i governi si sono impegnati a non pagare i riscatti. Parlando con i rappresentati Usa ho però capito che per loro quella dei riscatti non è una priorità: ci sono talmente tanti tavoli aperti nei rapporti bilaterali, che non è un tema in cima alle priorità.

Nella sua inchiesta scrive che gli affiliati di al Qaeda nel Maghreb hanno modificato le consuetudini per i sequestri anche nel Medio Oriente. In che modo?

   Nel Maghreb i sequestrati sono considerati risorse, per questo vengono trattati bene. In passato per gli ostaggi sia dell’Isis che di al Qaeda questo non avveniva. Prendiamo il caso dell’americano Theo Padnos, per due anni prigioniero di al Nusra: che veniva torturato tutti i giorni. Questo con Greta e Vanessa non è avvenuto, un po’ perché è cambiato l’approccio, e forse anche perché si tratta di due ragazze.

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