Illiberale senza moratoria

La legge contro l’omofobia è quasi fatta,  molte distrazioni

Favorita dalla sostanziale distrazione del mondo cattolico – a parte l’attivismo minoritario di sigle legate al mondo tradizionalista o pro life e di un piccolo gruppo di deputati, soprattutto del Pdl, che hanno avanzato ieri la proposta in exremis di una “moratoria legislativa” sui temi etici per congelare un dibattito che potrebbe risultare lacerante nell’attuale Parlamento – sta per arrivare in Aula di Montecitorio (la data probabile è il 26 luglio) la legge “contro l’omofobia e la transfobia”, dei cui contenuti illiberali forse in molti si renderanno conto solo quando sarà operativa. Sul fatto che lo sarà esistono, al momento, pochi dubbi. Dopo l’annuncio di quattrocento emendamenti al progetto, sembra sia stato raggiunto ieri un compromesso in commissione tra i due relatori (Ivan Scalfarotto per il Pd e Antonio Leone per il Pdl), in cambio di alcuni aggiustamenti  che non toccano la sostanza del provvedimento.

Nei giorni scorsi, la deputata pdl Eugenia Roccella aveva spiegato che un conto “è combattere le associazioni razziste, un’altra è chiedere lo scioglimento forzato per associazioni che si battono contro il matrimonio gay”. E’ di questo che si tratta: sarà ancora possibile dire o scrivere che non si è d’accordo con i matrimoni gay o sarà “istigazione all’odio per motivi di orientamento sessuale”? E diventerà reato dichiararsi contrari alle adozioni per le coppie omosessuali? Nell’illustrare la necessità  della legge, Scalfarotto ha scritto sul suo blog che “colpisce, rendendole reato, condotte molto specifiche”, ovvero “la propaganda (e non la mera diffusione) di idee fondate sull’odio” o “l’istigazione (e non il mero incitamento) alla discriminazione”. Appunto: chi stabilirà il confine tra propaganda e diffusione, tra istigazione e incitamento? La nuova normativa non ha lo scopo di sanzionare abusi e violenze in nome di atteggiamenti discriminatori – fatti contro i quali già esistono leggi efficaci – ma di introdurre punizioni esemplari per meri reati d’opinione. Da modulare, sapendo come vanno le cose, a seconda di chi sarà sul banco degli imputati. Non è necessario un grande sforzo di fantasia per immaginare che quella spada di Damocle penderà soprattutto sulla testa dei cattolici. Ma anche l’intellettuale ebreo francese Marek Halter dovrà pensarci due volte, prima di affermare su un giornale italiano, come ha fatto ieri su Repubblica, che non ritiene opportuno il matrimonio omosessuale introdotto nel suo paese.

© - FOGLIO QUOTIDIANO

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