Ultimo (?) scenario post elezioni
- Dettagli
- Categoria: Firme
1. CON I GRILLINI AL COLLE CHE HANNO DETTO NO A BERSANI, I PUNTI CERTI
SONO TRE: IL GOVERNO SI DEVE FARE, ALLE ELEZIONI NON SI PUÒ ANDARE, L'ATTUALE CAPO DEL PD SENZA AVERE UNA MAGGIORANZA CERTA VUOLE AVERE L'INCARICO. IL TUTTO MENTRE DA CIPRO SPIRA UN'ARIA FRIZZANTINA SUI DEPOSITI BANCARI DEL SUD EUROPA, ITALIA IN TESTA - 2. SE DOVESSIMO TORNARE ALLA ELEZIONI NON SOLO L'ANNO PER L'ECONOMIA SAREBBE PERSO MA SENZA UNA NUOVA LEGGE ELETTORALE PRODURREBBE RISULTATI ANALOGHI A QUELLI DI FEBBRAIO, CON SCOSTAMENTI INSIGNIFICANTI. E PERCIÒ STESSO PRODURREBBE UNA VERA E PROPRIA CRISI DI REGIME, IN UNO SCENARIO CHE EVOCA LA REPUBBLICA DI WEIMAR - 3. ULTIMA OPZIONE PER CULATELLO: UN PATTO SERIO CON LEGA E PDL AL NETTO DI BERLUSCONI -
DAGOREPORT
Salviamo il soldato Bersani Pierluigi, ultimo appello prima dell'incontro della delegazione Pd con il Presidente della Repubblica.
I punti certi sono tre: il governo si deve fare, alle elezioni non si può andare, l'attuale capo del Pd senza avere una maggioranza certa vuole avere l'incarico. Il tutto mentre da Cipro spira un'aria frizzantina sui depositi bancari del Sud Europa, Italia in testa.
Il quadro e' grave e serio. Ci sono due punti assolutamente prioritari: l'economia in coma e i rischi per la democrazia. Dell'economia sappiamo tutto perché tutti, ciascuno nel proprio ambito di lavoro o di vita, vediamo le cose da vicino.
Del secondo se ne parla poco per non aggiungere preoccupazioni a chi non ce la fa ad arrivare alla fine del mese, ma basta pensare soltanto a cosa succederebbe se dovessimo tornare alla elezioni: l'anno per l'economia sarebbe perso mentre andare alle elezioni senza una nuova legge elettorale che archivi definitivamente lo scellerato sistema attuale produrrebbe risultati analoghi a quelli di febbraio, con scostamenti insignificanti. E perciò stesso produrrebbe una vera e propria crisi di regime, in uno scenario che, fa male dirlo, evoca in qualche modo la Repubblica di Weimar.
Lo sanno Grillo Beppe e Casaleggio Roberto e i grillini tutti di cosa si tratta? Non sarebbe il caso che prima di correre seriamente questo rischio non riflettano attentamente sul da farsi e consegnino qualche proposta per far uscire il Paese dai rischi mortali che sta correndo?
E Bersani Pierluigi perché non riflette sulle cose che stanno accadendo nel suo stesso partito e nel Paese? Eccole: 1. Luigi Zanda e' stato acclamato all'unanimità presidente dei senatori Pd, certo su indicazione del segretario ma anche e soprattutto per il suo prestigio personale. Alla Camera e' andata in ben altro modo, quasi 90 deputati Pd non hanno votato il suo fedelissimo Speranza. Segnale chiaro dello stato di nervosismo e di inquietudine che serpeggia all'interno del suo stesso partito, dove ormai sono in tantissimi coloro che si sono seduti sulla riva del fiume ad attendere che passino le spoglie dell'amato segretario.
2. Bersani Pierluigi e' anche vittima della sua "superiorità comunista". Ha inseguito e continua a inseguire i grillini cui non frega niente ne' di lui ne' dei suoi otto punti. Hanno una vera e propria pregiudiziale politica, e del resto perché dovrebbero dire di sì a lui e non, per ipotesi, a D'Alema Massimo che è stato il suo padre putativo?
3. Se proprio ci vuole provare, almeno riscopra fino in fondo la lezione politica, personale e umana di un grande comunista come Enrico Berlinguer: ritrovi dentro di sé tutto il coraggio e la lungimiranza del vecchio leader e oggi pomeriggio vada a comunicare a Re Giorgio che per un alto senso delle istituzioni, nell'interesse della governabilità del Paese e' pronto a fare un governo di emergenza democratica composto da competenti con l'appoggio diretto di Berlusconi Silvio e Maroni Roberto, con un patto solenne, serio, inossidabile per dare una scossa all'economia e riscrivere la legge elettorale sul modello francese, cosa che puo' avvenire solo con un'intesa solida tra i due partiti più "vecchi" e più grandi (finché lo sono, più grandi)
4. Questo pomeriggio il segretario del Pd di fronte a Re Giorgio ha poche opzioni:
a) dimostra di essere consapevole e realista e renda più facile il lavoro del Capo dello Stato comunicandogli subito che la regola "facciamo girare la ruota" vale anche per lui e quindi si passa ad una rosa di candidati premier che non preveda la sua candidatura
b) si ostina ad avere un qualunque incarico pensando di "umiliare" Grillo e i grillini
c) terza ed ultima opzione, si predisponga senza chiusure ad un patto serio con Lega e Pdl. Anche al netto di Berlusconi Silvio: chiami Letta Gianni, Alfano Angelino e i due capigruppo e vedrà che ci penseranno loro a convincere l'ex marito di Veronica. In questo momento, a ben pensarci, e' più facile di quanto si pensi avere via libera dall'uomo di Arcore.