Norimberga per le caramelle

Processo a 5 stelle per crimine d’inciucio, tra farsa e sovietismi inconsci

Non hanno ancora bonificato l’Europa dalla barbarie dei partiti tradizionali, e già si fanno il loro processo di Norimberga. Ma a finire per primi in stato d’accusa sono i boy scout grillini, l’esigua pattuglia di collaborazionisti colpevole d’aver consentito l’elezione di Pietro Grasso (Pd) alla presidenza del Senato. La ragione del rinvio a giudizio l’ha vergata lo stesso Beppe Grillo: “La scelta tra Schifani e Grasso era impossibile. Si trattava di decidere tra la peste bubbonica e un forte raffreddore. La coppia senatoriale è stata decisa a tavolino dal Pdl e Pdmenoelle. I due gemelli dell’inciucio sapevano perfettamente che Schifani non sarebbe stato eletto”. Di qui la Norimberga per le caramelle offerte dallo sconosciuto Bersani – elevato al rango antieroico di Gargamella nell’immaginario fiabesco pentastellato – e ingenuamente accettate dagli imbelli portati in Parlamento dal Grande Puffo Grillo. Del resto sono loro a convalidare certi sospetti, descrivendo manovre avvolgenti, tentativi di seduzione e promesse di risarcimenti nel caso di epurazioni improvvise (ne è nato anche uno scherzo telefonico che ha avuto per protagonista l’indignatissimo governatore-pontiere Nichi Vendola).

Valicato il muretto del ridicolo, resta in piedi l’aggressione digrignante di un caposetta tradito nell’esercizio della sua tirannia psico-politica, e che ora si rivale sulla tribù imponendole il controllo vicario dei due “coordinatori dei due gruppi di comunicazione per la Camera e il Senato del M5s” (Daniele Martinelli e Claudio Messora), così come stabilito per decreto irrefutabile via Twitter. A corredo della decisione grillesca, c’è il martellamento quotidiano garantito sul Fatto da Marco Travaglio. Al piccolo procuratore della repubblica manettara non sfugge la manifesta permeabilità dei ragazzi di Grillo alla dialettica parlamentare. Per chi vive in un eterno presente di autoproclamata, rabbiosa purezza, una così repentina contaminazione fra gli eletti della setta e il vecchio tramestio di Palazzo suona come un pessimo presagio. Travaglio stende atti d’accusa, compila sillabari dedicati al crimine di inciucio, alimenta il serbatoio di questa Norimberga per bambini ipercinetici.

Gli effetti dell’inquisizione a 5 stelle, al momento, si riducono a una serie di autodafé debolmente criticati nel mare grande del blog grillino. I più convinti, fra i parlamentari sotto processo, hanno messo la propria funzione nelle mani di Grillo, il quale ha reagito con la paterna condiscendenza caratteristica del sovietista inconscio: so che siete caduti in una trappola, avete agito in buona fede. In termini tecnici si chiama “perdono giudiziale” e può valere per i colpevoli fra i quattordici anni e i diciotto anni. Al secondo reato arrivano le esecuzioni.

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