Cav.in ospedale. Alfano: "E' emergenza democratica"
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Terminata anche la seconda visita fiscale. La Procura di Napoli ha richiesto il
giudizio immediato per il caso De Gregorio. E' iniziata nelle prime ore del pomeriggio la nuova visita fiscale nei confronti di Silvio Berlusconi richiesta dal pm Antonio Sangermano. Nel frattempo, i deputati del Pdl che questa mattina si erano riuniti all'Unione del commercio di Milano, termintato l'incontro si sono recati davanti al tribunale per manifestare la loro solidarietà al leader del partito. Alla testa del corteo c'è il segretario del Pdl, Angelino Alfano, che nel corso di una conferenza stampa improvvisata davanti al Palazzo di giustizia, ha detto: "Noi abbiamo un interlocutore di cui ci fidiamo, è il Presidente della Repubblica e del Csm. A Napolitano - ha detto Alfano - affidiamo la nostra preoccupazione per questa emergenza democratica".
Durante il sit.in dei deputati del Pdl è inoltre arrivata la notizia della richiesta di giudizio immediato per l’ex premier, il senatore De Gregorio e Valete Lavatola, accusati di corruzione nell’ambito dell’inchiesta sulla presunta compravendita di senatori. La richiesta giunge dalla Procura di Napoli e dai procuratori aggiunti Cafiero De Raho e Greco e dai pm Piscitelli, Milita, D’Onofrio e Woodcock.
Per Angelino Alfano la richiesta di giudizio immediato è un “fatto gravissimo”. "Mentre eravamo riuniti - ha detto il segretario -abbiamo avuto la notizia di richiesta di giudizio immediato da
Napoli per il caso De Gregorio. Questo proprio nei confronti del presidente Berlusconi che aveva dato disponibilità ad essere sentito dal 15 marzo in poi. Invece, si è preferito non sentire nessuno dei senatori di quella legislatura del Pdl e neanche Berlusconi che aveva dato la disponibilità”.
Questa mattina i giudici della quarta sezione del tribunale di Milano si erano ritirati in camera di consiglio per decidere sulla richiesta di legittimo impedimento per Silvio Berlusconi motivato da ragioni di salute nel processo Ruby in cui l'ex premier è imputato per concussione e prostituzione minorile. Gli avvocati Niccolò Ghedini e Piero Longo avevano presentato anche un legittimo impedimento per loro in quanto sono impegnati in una riunione che si svolge stamani a Milano, con inizio alle 11, nella quale alla presenza del segretario del Pdl Angelino Alfano si dovranno discutere, tra l'altro, il voto alle recenti elezioni, la nomina dei capigruppo alla Camera e al Senato e le commissioni parlamentari.
Tuttavia il pm Antonio Sangermano ha affermato che quest'ultimo incontro "non ha natura politico-parlamentare in senso stretto" e non costituisce quindi un legittimo impedimento, mentre per quanto riguarda l'impedimento medico di Berlusconi ha spiegato che "la documentazione medica deve essere prudentemente analizzata" e per questo ha richiesto "una visita fiscale per valutare l'assolutezza dell'impedimento e la prognosi e, in subordine, la nomina di un consulente da parte del tribunale che analizzi la documentazione medica per chiarire in modo sereno la problematica dell'imputato". Il collegio si è anche richiamato al principio costituzionale della "ragionevole durata del processo" che fa "prevalere la necessità di una celere trattazione di questo processo".
Arrivati all'Unione del Commercio a Milano dove è in corso un'assemblea degli eletti del partito a sostegno del loro leader, i legali dell'ex premier hanno dichiarato: ''Berlusconi vuole ascoltare la requisitoria del pm e fare dichiarazioni spontanee e poter partecipare alle arringhe dei suoi avvocati alle fasi finali del processo''. ''Noi – ha poi sottolineato Ghedini – chiediamo soprattutto di finire questo processo in tempi normali, rispettando i diritti del cittadino e della persona malata, che vuole presenziare alle sue udienze. Non chiediamo altro e la domanda che bisognerebbe fare al Tribunale e alla Corte è 'perché tanta fretta?'''.
Secondo Ghedini infatti la presenza di Berlusconi in aula ''è indispensabile e lo ritiene anche lui, come suo diritto costituzionale. Il certificato del medico legale della Corte d'Appello dice che non c'è un impedimento assoluto ma – spiega ancora il legale – i medici dicono che la situazione psicofisica non è idonea alla partecipazione del processo ed è per questo che sostanzialmente ce ne siamo andati sabato''. ''Oggi – ha aggiunto – c'è un altro certificato medico che dà conto di un'altra problematica di patologia e noi riteniamo ci debba essere il rinvio. Con la sospensione della prescrizione e il rinvio di una settimana – ha concluso Ghedini – non riusciamo a capire dove sia il problema''.
Sulla vicenda è intervenuto anche il segretario del Pdl Angelino Alfano che, parlando ai parlamentari riuniti a Milano, ha ripercorso per punti i vari capi di imputazione nei confronti di Silvio Berlusconi, chiarendo, secondo quanto riferito, innanzitutto che il governo Prodi non è caduto per De Gregorio, ma a seguito dell'arresto della moglie di Mastella; questione abnorme quella che ha portato poi a una condanna a quattro anni a seguito di una motivazione paradossale – avrebbe spiegato Alfano riferendosi alla condanna di primo grado nel processo Mediaset – colui che paga centinaia di milioni di euro in tasse, avrebbe evaso per tre milioni di euro che, nel mondo berlusconiano, rappresentano ben poca cosa.
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