La politica c'è a S. Pietro di Feletto ?
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Parlare di politica a S. Pietro di Feletto è arduo in ispecie se neutrale perché la politica intesa come
confronto di idee e progetti non si manifesta compiutamente. E da diversi anni e dalla scomparsa dei partiti. Esiste non un confronto ma lo scontro su piattaforme e soluzioni amministrative che per loro natura coinvolgono interessi diversi e aspramente contrapposti che in un piccolo Comune difficilmente possono trovare sintesi e da qui il perpetuarsi anche dopo le elezioni, dello scontro e molto sul personale, della opposizione verso la maggioranza. Opposizione che ha il suo nuovo leader esperto per professione in fatti amministrativi. La maggioranza ha trovato la sua sintesi di interessi nella civica “Progetto Feletto” dove convergono attori di idealità politiche diverse e che deve attuare il programma sul quale ha raccolto la maggioranza dei consensi, ricordiamolo perché è un suo diritto democratico svolgerlo, e che “scontenta” coloro che hanno votato per le altre liste, ricordiamolo, perdenti. Tutto plausibile. Tondato scrive sul ruolo della minoranza e dice che: “compito di vigilare sull’operato della maggioranza; costante attività di stimolo e controllo… ha portato gli amministratori (della maggioranza ndnr.) ad operare con maggior attenzione” e fin quì dice giusto. La sua esperienza professionale amministrativa è un” di più” che da anni non c’era a San Pietro ma è stato anche il suo limite più volte da me sottolineato: la politica è altro. Ha favorito, basta seguire il suo blog, la contrapposizione personale invece di cercare di incanalarla in progetti più ambiziosi e formativi politicamente, subendoli come la Unione dei Comuni e, mi sia permesso, sulla impostazione del Piano di Attuazione territoriale PAT sul quale mi aspettavo appunto di vedere un più acceso confronto nella impostazione “ideologica” e progettuale. Senza dimenticare la mancata opposizione al piano triennale e un non adeguato spazio ai giovani e inesperti membri del suo gruppo consigliare. Invoca la collaborazione con la maggioranza ma, per quanto ne so, visto e considerato, ha usato in questi anni frusta e carota facendo suoi i limiti di visione politica della Lega basata sui problemi locali perché più vicini, considerati e di immediata percezione dalla gente. Ricerca di voti insomma. Ha tentato di correggere, ma solo visivamente, la offerta politica spostando l’attenzione sui vari logo della “sua civica Comune Amico” che, mi pare di ricordare, all’origine includeva il PDL sparito poi e inconsistente. Questo “ammodernamento” si è appunto manifestato dopo il rinnovamento interno della Lega, e sa più di una buona via di (fuga?) recupero ma niente di più perché non sostenuto da idee politiche e comportamenti diversi dalla prima apparizione. Tutto ciò contribuisce alla difficoltà denunciata dalla Lega-Movimento (simbiosi strumentale) di un difficile rinnovamento del personale politico almeno che per rinnovamento non si pensi solo allo scambio di persone in Consiglio Comunale e non anche alla loro preparazione politica e amministrativa confondendo l’una con l’altra. Lo invecchiamento di persone pubbliche impegnate è dovuto, secondo me, a questo e rimarrà tale e si ripeterà, data la mancanza di formazione, anche con la Lega al potere. Nei piccoli comuni e con questa offerta politica non c’è via di scampo e a dimostrarlo, la novità-rinnovamento, è la discesa in campo di Tondato che mi pare non risieda a San Pietro quindi di un coneglianese. Con la riduzione del numero dei consiglieri e membri di Giunta previsti per le prossime elezioni se da una parte eleverà il problema di conduzione pubblica verticistica, dall’altra si porrà il problema di non perdere il patrimonio rappresentato da quelli che, oggi impegnati, rimarranno “fuori” e trovare altri strumenti per coinvolgerli nella vita amministrativa. Ogni idea è la benvenuta. Sia civica di maggioranza “Progetto Feletto” e Lega hanno un debito in comune verso la Comunità: il mancato coinvolgimento politico pubblico sui vari temi anche interni di partito e coalizione che significa formazione culturale politica come preparazione al rinnovamento degli amministratori pubblici. Appuntamento alla seconda prossima riflessione. Walter Cadorin, 18/1