L'Europa avviata a contare nulla
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Tra le prime conseguenze dell'era-Trump vi sarà, a quanto sembra, quella di lasciare campo libero all'influenza della Russia sul Medio Oriente.
di Carlo Valentini Italia Oggi 20.12.2016
Tra le prime conseguenze dell'era-Trump vi sarà, a quanto sembra, quella di lasciare campo libero all'influenza della Russia sul Medio Oriente. Putin ha, in pratica, vinto la guerra della Siria, sostenendo l'alleato Bashar al-Assad, conducendolo alla riconquista di gran parte del suo Paese e alla sconfitta dell'Isis. Ma pure relegando l'intervento americano ai margini: Barack Obama voleva la cacciata di al-Assad che, al contrario, si ritrova quanto mai saldo in sella. Una débâcle per la diplomazia americana, con Putin che diventa il burattinaio del regime siriano e da qui può influenzare tutta la politica mediorientale, uno scacchiere che lo aveva visto finora assente.
Un copione che si ripete in Libia. L'intervento contro il pur discutibile Mu'ammar Gheddafi, voluto principalmente dai francesi ma approvato da Europa e Usa, s'è rivelato una tragedia per quel Paese, oggi terreno di guerra fra tribù e bande, con due autorità istituzionali che si contendono la leadership e hanno diviso il Paese in due parti tra loro in competizione armata. Putin si è abilmente fatto spazio tra i belligeranti e c'è da scommettere che tra l'inerzia dell'Europa e il nuovo corso americano riuscirà alla fine a essere la superpotenza di riferimento anche in Libia, mettendo un altro tassello nel proprio mosaico mediorientale.
Secondo i servizi segreti israeliani, di solito ben informati anche se non alieni dalla propaganda, Mosca starebbe progettando la costruzione di una base militare a Bengasi, sull'altra sponda del Mediterraneo tra la Sicilia e la Grecia. In Libia Putin ha scelto come alleato il generale Khalifa Haftar e ha incominciato ad aiutarlo nella conquista del territorio, tra le incertezze, le divisioni, i dubbi dell'Europa e degli Stati Uniti, che in cinque anni, dalla morte di Gheddafi, non sono riusciti a cavare un ragno dal buco.
Donald Trump non sembra intenzionato ad opporsi all'espansione mediterranea di Putin. In cambio otterrà un rapporto privilegiato con la Russia e la fine dello spostamento dell'asse russo verso la Cina. Con l'Europa che si ritrova con un alleato, gli Stati Uniti, intenzionato a ridimensionare la Nato e senza una politica estera in grado di interloquire con le altre grandi potenze, a cominciare dalla Russia. I Paesi europei rivendicano la loro autonomia e affondano l'Unione europea, non si accorgono che in questo modo nello scacchiere mondiale, soprattutto con la presidenza Trump, non conteranno quasi nulla.
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