La Vestager è la Giovanna d'Arco contro gli evasori in doppio petto
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L'Unione europea sta finalmente facendo sul serio contro lo strapotere piratesco dei Gafa, come si chiamano in sigla Google, Amazon, Facebook e Apple
di Sergio Luciano 5.10.2017 da www.italiaoggi.it
È come se, finalmente, dopo una sorta di ipnosi collettiva durata oltre dieci anni, si fosse risvegliato nel Vecchio Mondo un buon Senso Comune che sembrava defunto. L'Unione europea sta finalmente facendo sul serio contro lo strapotere piratesco dei Gafa, come si chiamano in sigla Google, Amazon, Facebook e Apple, i quattro principali oligopolisti mondiali di internet (manca all'appello il colosso cinese Alibaba, ma quello è un'altra storia) che da anni evadono le tasse grazie alla dabbenaggine europea. Ebbene: ieri, l'Ue ha deferito l'Irlanda alla Corte di giustizia europea per non aver dato seguito alla sentenza dello scorso anno con cui l'Ue imponeva al governo di Dublino di recuperare 13 miliardi di euro di tasse non pagate da Apple. E non basta. La Commissione europea ha ordinato al Lussemburgo di recuperare 250 milioni di euro di tasse non pagate da Amazon. Più specificamente, Bruxelles accusa il Lussemburgo di aver illegalmente garantito al gigante dell'e-commerce un aiuto, nel 2003, nella forma di un alleggerimento fiscale fino al 2011.
Intendiamoci: parlavamo di «risveglio», perché i furbetti di Dublino e del Lussemburgo hanno agito, in passato, avvalendosi di quella sorta di «statuto speciale fiscale» che Bruxelles gli lasciava usare, e se Bruxelles glielo lasciava usare era perché faceva molto comodo a tutti gli Stati «normalmente tartassatori» di avere due angoli di paradiso a due passi da casa dove la classe dirigente di quegli Stati metteva al riparo i propri soldi dalle mannaie che essi stessi avevano creato per i rispettivi «popoli buoi».
Ma questa è polemica sterile, sul passato. Ciò che conta è che lo strapotere finanziario dei Gafa (fonte primaria del loro strapotere industriale che tanti danni fa all'occupazione e all'economia reale dei Paesi dove operano) sia finalmente messo in discussione. A guidare il risveglio, la ormai mitica Margrethe Vestager, capo dell'antitrust Ue, una tostissima socialista danese che vive il suo profondo capitalismo con un connesso senso di giustizia civile (non sociale!) che le prescrive di non accettare distinzioni tra contribuenti di serie A e contribuenti di serie B.
Non è giusto che in un sistema economico interconnesso sopravvivano paradisi fiscali autorizzati dove soggetti neanche europei possano annidarsi per frodare innanzitutto il fisco del Paese d'origine (gli Stati Uniti: peggio per loro) ma anche quello dei Paesi di sbocco, dove fanno affari e intascano fior di utili. Si vedranno i tempi e i modi possibili di questa «moralizzazione» del web. Ma che ci sia stata una svolta, è innegabile. Meglio tardi che mai.