Siamo sicuri che la Brexit sia davvero una cattiva idea?
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Gli inglesi votano contro l’Europa non per i motivi ideologici per cui i conservatori di Margaret Thatcher dicevano: no, no, no. Votano contro perché non serve. Tanto che la polemica, non solo britannica, non è sull’opportunità politica, ma sui possibili costi
Nicola Porro - Gio, 16/06/2016 - 12:36 Il Giornale
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Nessuno può ragionevolmente sapere come andrà a finire il referendum inglese sulla permanenza nell’Unione Europea che si terrà il 23 giugno.
Ai mercati, che hanno fiuto, non è stato ancora attribuito il potere di decidere i risultati delle urne: ci dicono però che l’incertezza è massima. Gli analisti, buoni per tutte le stagioni e per tutte le opinioni, amplificano o sminuiscono i possibili effetti economici su una possibile rottura del patto a 28 Paesi, a seconda dei loro pregiudizi. I burocrati europei tremano, figli di una religione brussellese. I ministri straparlano, e in questo caso i più ciarlieri e scomposti sono i tedeschi. Eppure il fenomeno Brexit ci dice già oggi molto.
L’Europa dei Paesi continentali ha assunto negli anni una dimensione spirituale, etica: è stata inizialmente un modo per imbrigliare le pulsioni aggressive delle nazioni che la componevano. Ha avuto l’ambizione di essere una supernazione, che non è mai diventata; si è rivelata piuttosto un Superstato, con la sua burocrazia e le sue regole. L’approccio anglosassone è stato sempre pragmatico. Serve l’Europa? E a cosa? Davvero 28 Paesi stretti insieme rappresentano una potenza geopolitica in grado di contrastare Stati Uniti e Cina?
Tanto più le popolazioni europee vedono il fallimento della dimensione pratica dell’Europa (dalla gestione dell’immigrazione alla competitività del blocco economico) tanto più ne trovano insopportabili i costi. Che non sono solo di bilancio, ma anche di progressiva riduzione degli spazi di sovranità nazionale. Brexit è un favoloso esperimento, fatto nel laboratorio più concreto della nostra Comunità.
Gli inglesi votano contro l’Europa non per i motivi ideologici per cui i conservatori di Margaret Thatcher dicevano: no, no, no. Votano contro perché non serve. Tanto che la polemica, non solo britannica, non è sull’opportunità politica, ma sui possibili costi. Poca filosofia e molta ciccia. Il ministro delle Finanze tedesco ammonisce gli inglesi non già per la rottura di un patto, non cita i soliti Adenauer, Spinelli e via discorrendo, ma più prosaicamente minaccia il Regno Unito di farlo uscire dal mercato unico, dai commerci.
Così come l’establishment italiano ha sposato l’euro (che la Gran Bretagna ha rifiutato) sottovalutandone i costi, così oggi, al contrario, sottovalutiamo i costi del suo possibile abbandono. Questo è il dilemma che saranno chiamati a sciogliere gli inglesi: quanto costerà abbandonare l’Europa e, a fronte di ciò, quali benefici ne arriveranno?
A ciò si aggiunge un’ultima considerazione, questa volta solo politica. Brexit è per il Regno Unito ciò che i partiti di protesta sono diventati per l’Europa. Uno schiaffo all’establishment e a Londra che ne è la sua sublime culla. In modo trasversale la politica inglese votando «No» all’Europa, vota contro la politica laburista e conservatrice londinese dell’ultimo ventennio. Ha ragione Bastiat, dove non passano le merci passano i cannoni. Ma è anche vero che il governo dei burocrati non può essere la soluzione.
Categoria Estero
Commenti
Boxster65
Gio, 16/06/2016 - 12:45
La Brexit è un'ottima idea!! Tutti dovremmo uscire dall'Euro. Loro poi, neppure ci sono entrati.
Ritratto di Gianfranco Robert Porelli
Gianfranco Robe...
Gio, 16/06/2016 - 12:46
Si tratta dell'uscita dal Nuovo Impero Germanico. In teoria se l'Unione fosse veramente europea la Russia ne farebbe parte.
wrights
Gio, 16/06/2016 - 12:54
Il Regno Unito ha le mani dentro la UE senza sporcarsi la Manica; No area Schengen, No Euro, No guida a sinistra, No sistema metrico decimale. Sono secoli che si fanno gli affari loro e anche se rimarranno "dentro" la UE, imporranno ulteriori "distinguo" a salvaguardia della loro economia e identità.
cgf
Gio, 16/06/2016 - 12:56
imho magari non a breve, ma nel medio/lungo periodo la brexit potrà solo fare bene al U.K. Guardiamo come è in sFizera, non fanno nemmeno parte dell'ONU eppure...
griso59
Gio, 16/06/2016 - 13:00
Fuori subito, l'abbiamo sperimentata per 15 anni e credo che peggio di cosi' siamo praticamente rovinati, cosa vogliamo ancora provare.
agosvac
Gio, 16/06/2016 - 13:02
Ma siamo poi tanto sicuri che il Regno Unito sia così essenziale per l'Ue??? Per molti secoli gli inglesi hanno snobbato l'Europa considerandola a loro inferiore. Questo succedeva ai tempi del loro sterminato impero coloniale. L'Europa era un posto dove andare a passare le vacanze, ma non da rispettare piuttosto dal guardare dall'alto verso il basso!!! Credo fermamente che con l'uscita del Regno Unito dall'Ue non succederà un bel niente. In fondo il Regno Unito è solo una specie di "sentinella" messa dagli Usa in Europa per tenerla sotto controllo. Se si eliminasse il Regno Unito e contemporaneamente anche gli Usa, l'Europa sarebbe, finalmente, libera di trovarsi altri alleati, primo tra tutti, la Federazione Russa.
LANZI MAURIZIO ...
Gio, 16/06/2016 - 13:03
GLI INGLESI NON SONO MAI STATI EUROPEISTI, GUIDANO A SINISTRA E L'EUROPA A DESTRA, HANNO SEMPRE TENUTO COME MONETA LA STERLINA, L'EURO SE NE SONO GUARDATI BENE DA STARGLI ALLA LARGA...E AVEVANO RAGIONE. QUINDI DOVE E' IL PROBLEMA SE ESCONO. BEATI LORO SE LO FANNO. QUESTA EUROPA E' UNA PATTUMIERA SCHIFOSA.
agosvac
Gio, 16/06/2016 - 13:04
Dimenticavo una cosa: bisognerebbe anche ridimensionare l'influenza in Europa di cruccolandia!!!
linoalo1
Gio, 16/06/2016 - 13:04
Per fortuna che in Europa esiste ancora la Democrazia,che permette ancora ad ogni Cittadino di pensare ed esprimersi liberamente!!!Quindi,lasciamo che gli Inglesi dicano la loro,senza intrometterci!!Finchè il Pensiero sarà Libero,anche i Popoli saranno Liberi!!!Guardate il Medio Oriente ed il Nord