Una timida correzione nel "keynesismo" di Visco
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Quest’anno nelle considerazioni finali del governatore, Ignazio Visco, si indovina ancora l'intonazione "keynesiana" ma con qualche correzione notevole che fa oscillare il pendolo di Banca d'Italia ancora una volta nel campo pro-mercato. Appunti per il governo Renzi
di Redazione | 31 Maggio 2016 ore 14:51
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Roma. L’anno scorso il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, durante le sue considerazioni finali parlò della necessità di un aumento della domanda interna sia per gli investimenti sia per i consumi segnando, in modo non convenzionale, come scrisse anche il Foglio, una “svolta” in senso keynesiano dell’Istituto centrale italiano, ovvero correggendo l’intonazione rispetto all’abituale accento sul rigore dei conti pubblici.
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Quest’anno nelle considerazioni finali di Visco si indovina un’intonazione simile ma con qualche correzione ulteriore che fa oscillare il pendolo del governatore ancora una volta nel campo rigorista quando parla di un taglio del debito pubblico, entro gli obiettivi previsti nel 2016, difficile da ottenere senza privatizzazioni.
"L'evoluzione del contesto macroeconomico rischia di ostacolare il conseguimento di questo obiettivo (il calo del debito pubblico) nel 2016; uno stretto controllo dei conti pubblici e la realizzazione del programma di privatizzazioni possono consentire di avvicinare il più possibile il rapporto tra debito e prodotto a quanto programmato e garantirne una riduzione significativa nel 2017."
Visco parlando delle chance di ripresa dell’economia italiana si concentra sugli investimenti in edilizia e, con l’idea di recuperare un patrimonio immobiliare e infrastrutturale carente aumentando i posti di lavoro, invita il legislatore a incentivare l’azione di investitori privati.
“Come più volte e da più parti osservato, un rilancio degli investimenti in costruzioni, indirizzato soprattutto alla ristrutturazione del patrimonio esistente, alla valorizzazione delle strutture pubbliche e alla prevenzione dei rischi idro-geologici, avrebbe effetti importanti sull’occupazione e sull’attività economica. Nel nostro paese è infatti elevata la quota di territorio destinata a urbanizzazione, ma è ampia la presenza di immobili e infrastrutture degradati, così come modesti sono i progressi sinora conseguiti nella tutela dell’ambiente e nell’efficienza energetica. L’ammodernamento del patrimonio urbanistico passa anche attraverso iniziative legislative, che puntino a un più efficace raccordo tra il quadro normativo nazionale e quello locale e alla creazione di condizioni più favorevoli per gli investimenti di operatori privati. La sua realizzazione richiede una condivisione diffusa, al pari di quella necessaria per preservare e valorizzare la straordinaria ricchezza naturale e artistica di cui l’Italia è dotata”.
Visco ha richiamato anche l'attenzione sulla bontà di un regime di concorrenza sia in funzione di contrasto alla illegalità e alla corruzione…
"La legalità è condizione cruciale per lo sviluppo. Rafforzare l’azione di contrasto dell’evasione fiscale, della corruzione e della criminalità organizzata, dando continuità alle iniziative poste in essere negli ultimi anni e intensificandone l’attuazione, può permettere di sostenere l’attività delle tante imprese competitive e corrette, garantendo che tutti rispettino le regole e non sia ristretto o falsato il gioco della concorrenza".
…sia in funzione di strumento chiave per l'avanzamento di settori economici compressi da regolamentazioni inadeguate.
"Gli interventi sugli istituti di gestione delle crisi d’impresa varati l’estate scorsa e le ulteriori misure di recente approvate potranno facilitare il risanamento delle aziende in crisi reversibile e favorire l’uscita dal mercato di quelle non più profittevoli. Per stimolare l’ingresso di nuove imprese è importante che si proceda in tempi rapidi all’approvazione del disegno di legge annuale in materia di concorrenza".
Il governatore Visco, come ha notato anche l'analista di Nomisma Andrea Goldstein nella sua newsletter odierna sulla relazione di Banca d'Italia, ha sottolineato una criticità importante nell'azione del governo Renzi unendosi al coro di quanti – compreso il Foglio – invocano un'approvazione rapida (e non annacquata) delle norme sulle liberalizzazioni
Categoria Economia
Commenti
maurizio guerrini • 4 ore fa
Qualcuno spieghi a Visco che, quando si viaggia velocemente verso il baratro, non servono le correzioni ma l'inversione totale di rotta, qualsiasi cosa questo comporti, e gli faccia capire che disgraziatamente la finanza, ma non solo, ha spinto l'economia in una terra di nessuno nella quale anche il buon J.M.Keynes appare completamente stralunato!