Lavoro, oltre la metà delle coop non è a norma

Ispezionate 934 cooperative. Di queste 470 sono irregolari. Con 3.768 lavoratori sottopagati, di cui 399 in nero. Danni all'erario e agli enti previdenziali. I dati.

di Francesco Pacifico | 27 Aprile 2016Lettera43

Oltre la metà delle cooperative ispezionate nel 2016 è risultata irregolare.

I soci cooperatori servono soltanto per nascondere imprenditori che non vogliono prendersi i rischi imprenditoriali.

Stipendi e contributi, poi, sono più bassi del dovuto.

Con non pochi danni ai lavoratori, all’erario e agli enti previdenziali.

La piaga delle finte cooperative è lontana dall’essere debellata: il ministero del Lavoro ha comunicato che nei primi tre mesi del 2016 oltre la metà delle strutture passate al setaccio era irregolare.

Per la precisione 470 su 934 ispezionate.

ESENZIONI 'RUBATE'. Il codice civile concede alle Coop esenzioni retributive e contributive per ampliare la base degli assunti e garantire più lavoro ai più deboli.

Spesso invece i migliori propositi si trasformano soltanto in strumenti per fare dumping, discriminazione di prezzo.

Ogni anno in Italia - anche se le stime sono approssimative - oltre mezzo milione di lavoratori è costretto ad accettare contratti da parte di finte cooperative pur di lavorare.

Ma sono committenti che dovrebbero avere lo status di imprese private.

RISPARMIANO I DATORI. Con minimi sindacali inferiori a quelli previsti dalle intese nazionali, contributi ridotti e senza 13esima, la Cgil ha calcolato un risparmio medio per i datori (e una perdita degli addetti) tra i 300 e i 400 euro al mese.

Con lo Stato e l’Inps che perdono milioni di euro.

L’offensiva contro il sommerso ha subito un’accelerazione

Il decreto Poletti prima e il Jobs act dopo hanno provato a dare una stretta al fenomeno.

Senza grandi risultati, stando agli ultimi dati forniti dal ministero del Lavoro.

Complice anche la nuova agenzia sui controlli (che ha messo insieme gli 007 dello stesso dicastero, quelli dell’Inps e dell’Inail) l’offensiva contro il sommerso ha subito un’accelerazione.

Soltanto nel primo trimestre dell’anno, e attraverso 934 ispezioni, via Veneto ha scoperto 470 Coop irregolari (oltre il 50%), 3.768 lavoratori non a norma. Di questi 399 totalmente “in nero”.

E il fenomeno è in crescita, visto che soltanto un anno prima i lavoratori non in regola erano 3.580 e quelli vittime del sommerso 294.

AUMENTANO LE DIFFIDE. Non a caso dal ministero di via Veneto fanno notare: «Aumentano anche le diffide accertative, cioè i provvedimenti finalizzati al recupero immediato della retribuzione di lavoratori sottopagati. Nei primi tre mesi del 2016 si registrano 1.160 provvedimenti a fronte di 695 nel 2015».

Questo perché i rischi per i datori sono abbastanza limitati.

Proposta la cancellazione dal registro per chi sgarra

Nella proposta di legge scritta dall’Alleanza delle Cooperative e fatta propria da alcuni esponenti del Partito democratico, si chiede - per limitare il fenomeno - di istituire «la cancellazione» dal registro delle cooperative di chi non rispetta le leggi.

Mentre si sarebbe dimostrata poco funzionale lo strumento della “dichiarazione sostitutiva”, per garantire la sana e buona gestione.

PSEUDO-IMPRENDITORI. In una nota il discastero guidato da Giuliano Poletti spiega che questi numeri «confermano il forte impegno» dello stesso su questo versante, in particolare per contrastare in maniera efficace le false cooperative, cioè quelle realtà pseudo-imprenditoriali che, «invece di perseguire scopi mutualistici, agiscono in spregio dei diritti dei lavoratori e delle regole della sana concorrenza al solo fine di massimizzare il profitto».

Categoria Economia

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