Ragazza stuprata a una festa, il branco assolto in appello: "Fu un momento di debolezza"
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aver mal interpretato la disponibilità della ragazza"
Sergio Rame - Ven, 17/07/2015 - 14:11 Il Giornale
Una vicenda "incresciosa" e "non encomiabile per nessuno", ma "penalmente non censurabile".
Con questa motivazione la Corte d’Appello ha assolto sei imputati che erano stati condannati a quattro anni e mezzo di reclusione con l’accusa di aver violentato in gruppo una ragazza. Secondo i giudici, con la denuncia la ragazza avrebbe voluto "rimuovere" quello che riteneva essere stato un suo "discutibile momento di debolezza e fragilità".
I fatti risalgo al 2008. Il rapporto avvenne in un’auto parcheggiata nelle vicinanze della Fortezza da Basso, a Firenze, dopo una serata passata a una festa. Gli imputati, tutti italiani, avevano fra i 20 e i 25 anni, la ragazza ne aveva 23. In primo grado, il gruppo venne condannato per aver abusato delle condizioni di inferiorità psichica e fisica della ragazza, che sarebbe stata ubriaca. Secondo i giudici d’appello, invece, il comportamento della ragazza fa "supporre che, se anche non sobria", fosse comunque "presente a se stessa".
Secondo i giudici d’appello, nel racconto della ragazza ci sarebbero "molte le contraddizioni". La versione è stata così ritenuta dai giudici "vacillante" e smentita "clamorosamente" dai riscontri. Riferendosi al rapporto, la Corte d’Appello parla di una "iniziativa di gruppo comunque non ostacolata". I giudici ritengono inoltre che i ragazzi possano aver "mal interpretato" la disponibilità della ragazza, me che poi non vi sia stata "alcuna cesura apprezzabile tra il precedente consenso e il presunto dissenso della ragazza, che era poi rimasta 'in balia' del gruppo".
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