L’ironia di Clint sui trans “qualcosa”
- Dettagli
- Categoria: Cultura
Viva Eastwood, che se ne frega del perbenismo politicamente corretto
Clint Eastwood (foto LaPresse)
di Redazione | 12 Giugno 2015 ore 06:18
L’occasione era la cerimonia per i Guys’ Choice Awards. Quest’anno un riconoscimento speciale è andato a Clint Eastwood. Nel suo discorso di ringraziamento, l’attore e regista ha fatto un riferimento scherzoso a Caitlyn Jenner, il campione olimpionico che ha cambiato sesso. Eastwood lo ha chiamato “Caitlyn-qualcosa”. La rete non ha gradito, e David Schwarz, vicepresidente delle comunicazioni di Spike Tv, ha subito ordinato di “rimuovere quel riferimento nella versione che trasmetteremo on air”. E’ bastato quel “qualcosa”, proferito sorridendo, con il sorriso bonario e grinzoso di Eastwood, per scatenare l’isteria politicamente corretta.
ARTICOLI CORRELATI Il religioso Huckabee scomunicato dalla chiesa Transgender di Caitlyn per aver detto l’ovvio In nome della trasparenza Vanity Fair calpesta verità e felicità
Vivaddio che esistono anche a Hollywood, questa mecca dei buoni sentimenti, personaggi in grado di sfidare il perbenismo serioso del gender. “La gente ha perso il senso dell’umorismo”, ha detto Eastwood, che è notoriamente anche contro le tasse e il big government, due vitelli d’oro per cui i ricchi e famosi si sciolgono facilmente. E’ lo stesso regista di “American Sniper”, che non pochi liberal hanno tacciato di essere un film “guerrafondaio”, “razzista” e “islamofobico”. E’ lo stesso Eastwood che ha parlato a una sedia vuota, quella di Barack Obama, durante una convention repubblicana, dandogli del “pazzo”. E’ lo stesso Eastwood che, quando divenne sindaco di Carmel negli anni Ottanta, la prima cosa che fece fu di rimettere in commercio i gelati e i fast food, che i fighetti salutisti della California avevano messo al bando. “Law, Order and Ice Cream”, fu il suo motto per vincere la corsa. Eastwood è la coscienza sporca d’America. La migliore. Per l’ipocrisia ci pensano Ben Affleck e Robert Redford.
Categoria Cultura