Sudorazione eccessiva: le giuste mosse per combatterla
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Pochi conoscono la differenza tra deodoranti e antitraspiranti: chi suda di più e chi vuole eliminare odori sgradevoli deve usare prodotti diversi
di Antonella Sparvoli Corriere della Sera 9.7.2015
Tutti sudiamo, chi più chi meno, ma solo pochi sanno contrastare la sudorazione in modo corretto. Se per esempio sudiamo in modo spropositato non basta un semplice deodorante per risolvere il problema, meglio un antitraspirante. Peccato che la maggior parte delle persone non conosca nemmeno la differenza tra i due tipi di prodotti, come rivelano alcuni dati raccolti dalla Clinica Dermatologica dell’Università di Catania.
Deodoranti e antitraspiranti
Dallo studio conoscitivo, condotto su 3000 soggetti mediante la compilazione di un questionario, è emerso che il 95 per cento dei individui “normali” affetti da sudorazione eccessiva utilizza deodoranti (54%) (erroneamente), antitraspiranti (31%) o entrambi (10%), e che il 52% degli intervistati crede che non esistano differenze tra i due tipi di prodotti. «Anche in ambito legislativo, c’è una notevole confusione in Italia – puntualizza il professor Giuseppe Micali, direttore della Cinica dermatologica dell’Università di Catania -. Infatti, mentre negli Usa gli antitraspiranti sono considerati, a differenza dei deodoranti, prodotti da banco sottoposti al controllo FDA (l’ente americano per il controllo dei farmaci e dei dispositivi medici), i quali, per ottenere la denominazione di “prodotto antitraspirante”, devono garantire di ridurre più del 20% la sudorazione, secondo la normativa europea sia gli antitraspiranti sia i deodoranti sono prodotti cosmetici. Pertanto, l’utilizzatore finisce per non ricevere una informazione corretta sulle reali proprietà del preparato che sta utilizzando, il quale potrà dunque facilmente risultare inadeguato ai suoi reali bisogni».
Sudorazione
Ma per capire la differenza tra deodoranti e antitraspiranti e quando è meglio utilizzare un prodotto piuttosto che l’altro, è utile fare un passo indietro, come spiega Micali: «La sudorazione è un evento fisiologico che interviene ogni volta che il nostro organismo ha la necessità di proteggersi dal surriscaldamento, eliminando in modo rapido maggiori quantità di calore. Le ghiandole deputate alla produzione del sudore sono di due tipi: apocrine ed eccrine. Le prime, circoscritte pressoché esclusivamente alle regioni ascellari e genito-crurali, elaborano e riversano nei follicoli piliferi un secreto inizialmente inodore che, però, per la sua ricchezza di sostanze organiche, può facilmente divenire maleodorante per effetto della flora microbica residente. Dal canto loro le ghiandole sudoripare eccrine, diffuse su tutto il corpo, ma in modo particolare a livello di ascelle, palmi delle mani e piante dei piedi, riversano direttamente sulla cute, attraverso un dotto escretore indipendente, una secrezione contenente, oltre a un’abbondante frazione di acqua, soprattutto cloruro di sodio e sostanze inorganiche. Sono specialmente queste ultime a essere chiamate in causa nel processo fisiologico della sudorazione, che entra per lo più in gioco sia in presenza di elevate temperature ambientali sia in relazione a fattori endogeni, come per esempio stati febbrili o l’attività fisica».
Iperidrosi e bromoidrosi
La presenza di due tipi di ghiandole sudoripare spiega i due fenomeni a cui ci si può trovare davanti: uno caratterizzato da una sudorazione eccessiva, con produzione di sudore abbondante ma inodore (iperidrosi), tipica per esempio di chi svolge attività sportiva, e che può interessare l’intero ambito cutaneo in seguito a emozioni, sforzi fisici, sbalzi termici; e uno contraddistinto da una secrezione di tipo apocrino, localizzata soprattutto alle ascelle, caratterizzata da un odore pungente e sgradevole (bromidrosi), per effetto dei fenomeni di degradazione batterica.
Le soluzioni
«Nel caso di una sudorazione eccrina eccessiva, in soggetti normali, la prima scelta è senz’altro quella di antitraspiranti a base di sali metallici (principalmente alluminio), oggi disponibili in diverse e innovative formulazioni dotate di maggior efficacia e tollerabilità, e che agiscono formando un “tappo” occlusivo nel dotto ghiandolare che impedisce la fuoriuscita del sudore e ne favorisce un suo parziale riassorbimento – spiega l’esperto -. Nel caso della bromidrosi è invece indicato e sufficiente il ricorso a deodoranti, che possano correggere gli odori corporei in virtù di meccanismi vari legati alla presenza nella loro formulazione di sostanze ad azione battericida e/o batteriostatica o inibenti l’attività degli enzimi batterici, come pure adsorbenti che “intrappolano” e fragranze che mascherano le sostanze volatili sgradevoli». Il problema è che non conoscendo la differenza tra antitraspiranti e deodoranti, ci si trova spesso a utilizzare il preparato sbagliato, complice anche una non chiara denominazione dei prodotti stessi. «Così, coloro che desiderano unicamente correggere gli odori corporei, anziché ricorrere ai deodoranti, si trovano spesso a impiegare formulazioni inadeguate in quanto contenenti sostanze ad azione antitraspirante. Senza contare che un uso inappropriato di antitraspiranti in soggetti che non ne hanno bisogno può creare effetti indesiderati quali secchezza, irritazione e la comparsa di fastidiosi noduli “ritenzionali” – fa notare Micali -. Allo stesso modo chi desidera contrastare un’ipersudorazione si può trovare a utilizzare antitraspiranti non abbastanza “potenti”, contenenti le “sostanze attive” in concentrazioni spesso indeterminate e probabilmente insufficienti per ridimensionare il problema».
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