L'ecologismo è una malattia: prendete i termometri
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Non ricordavo che coi termometri sedicenti ecologici quest’operazione, un tempo semplicissima, è divenuta quasi impossibile
di Camillo Langone | 22 Giugno 2015 ore 06:15 Foglio
San Camillo protettore dei sofferenti, quaggiù oltre alla malattia ci colpisce l’ecologia. Nei giorni scorsi, temendo una bronchite, ho provato a misurarmi la febbre. Non ricordavo che coi termometri sedicenti ecologici quest’operazione, un tempo semplicissima, è divenuta quasi impossibile. I termometri sedicenti ecologici, concepiti a Bruxelles in una notte di sonno della ragione, servono a chi li vende: a chi li compra non servono a nulla. Mentre al contribuente, anche sano, nuocciono: la generale impossibilità di conoscere la propria temperatura aumenta il consumo di farmaci non necessari e sovraccarica gli ambulatori di persone preoccupate, come me incapaci di ottenere misure convincenti sia dai termometri al gallio (una volta salito non vuole saperne di scendere) che dai termometri digitali (in Puglia quest’inverno registravano sistematicamente 2-3 gradi di troppo e le mamme di bimbi piccoli hanno intasato, impaurite, i pronto soccorso). San Camillo caro, dicono che il mercurio inquina i mari e si accumula nei tonni, ma anche il gallio è inquinante, tutto è inquinante, l’uomo è inquinante oltremodo. Così come “il sabato è stato fatto per l’uomo e non l’uomo per il sabato”, io credo che l’ambiente sia subordinato alla mia sopravvivenza, non ho nessuna intenzione di morire per salvare un tonno quindi voglio comprare un termometro al mercurio sul mercato nero. C’è un sito che li vende, prego non sia un bidone.
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